non basta più il sospiro attraverso la notte
che risale dai nostri gangli più interni
sperando che l’altro senta
né il desiderio affacciato alle finestre
verso la luna attendendo che rifletta
arriva l’uso creativo di punti e linee che inventa Morse
danno un nuovo ritmo binario alla linea scritta
Marconi fa innovazione da gigante con un balzo
di idee scavalca l’oceano inconcepibile
ma non basta più che onde vadano rimbalzando
attraverso l’aria della nostra vecchia terra
la comunicazione più urgente e più remota
non fa il giro del mondo ma quasi
una visita fugace all’universo aperto
lanciamo un amo ai limiti dell’atmosfera
con un satellite geostazionario che vola
rimanendo fermo di moto relativo
in una prefissata posizione sopra l’equatore
e prepariamo i nostri treni di onde per farli lassù rigenerare
e rimandare a terra in luoghi dell’altro emisfero
a più antenne che guardano nei cieli
qualcuno in ascolto dal di fuori
senza l’ostacolo troppo denso dell’aria
potrebbe cogliere conversazioni confessioni
i nostri tramonti e la nostra fame
come ai tempi dei greci gli dei abitanti dell’Olimpo
riversavano dall’alto sugli uomini in ascolto
quantità di messaggi insieme a diluvi e punizioni
messaggi che erano i fantasmi dagli stessi uomini creati
e indirizzati al cielo con i loro miti e preghiere
anche quella sommità di monte divino
era un punto altissimo e fisso
che dispensava agli uomini risposte
adesso il silicio accoglie distorce
rimette in linea il già distorto
individua i punti dove si sta in attesa di notizie
su nell’orbita un bulbo di sapere
che attiva bolle conduttori di rotta
giroscopi antenne
camere di energia solare
Bruno Galluccio